Quali difficoltà si incontrano nell’esecuzione del Training Autogeno?
Analizzando i diari dei soggetti in cui vengono descritte le sensazioni fisiche e psichiche percepite durante l’esecuzione degli esercizi emergono in sintesi tre difficoltà di natura psicofisica…
– Difficoltà a lasciarsi andare
– Difficoltà a fermare il pensiero
– Difficoltà a vivere il presente
Difficoltà a lasciarsi andare
Tale difficoltà è dovuta alla tendenza naturale dell’individuo a mantenere un controllo attivo su se stesso e sull’ambiente che lo circonda.
Il training autogeno aiuta gradualmente l’individuo a mantenere una concentrazione passiva sulle sensazioni psicofisiche percepite durante l’esecuzione degli esercizi, allentando il controllo attivo sul proprio corpo e sull’ambiente circostante.
Il risultato del “lasciarsi andare” è la produzione di uno stato di rilassamento psicofisico.
Difficoltà a fermare il pensiero
L’individuo ha la tendenza automatica a produrre pensieri.
Durante l’esecuzione del training autogeno chi si approccia agli esercizi ha difficoltà a “bloccare” il pensiero che attiva memorie passate o prospettiche.
Tale difficoltà limita l’individuo nel raggiungimento di uno stato di rilassamento psicofisico.
Il training autogeno si pone quindi l’obiettivo di allenare l’individuo a mantenere un pensiero nel presente senza che l’attenzione scivoli verso memorie passate o future.
Difficoltà a vivere il presente
Il training autogeno lavora su sensazioni psicofisiche prodotte nel presente.
Come osservato nel paragrafo precedente gli individui raccontano spesso di aver portato la propria attenzione e il pensiero, durante l’esecuzione degli esercizi, nel passato o nel futuro lamentando quindi una difficoltà a percepire le sensazioni nel presente.
Il training autogeno in quest’ottica ha l’obiettivo di far apprendere al soggetto l’importanza di vivere stati psicofisici nel presente finalizzati all’aumento dell’abilità di guidare il pensiero e l’azione in maniera sempre più consapevole e meno reattiva.
A cura di Dr Sgarra Dario
