Il training autogeno permette di entrare in contatto con i processi neurofisiologici dell’organismo e attraverso un allenamento costante modificarli producendo uno stato di “commutazione autogena”.
Andiamo per gradi…
La commutazione autogena è uno stato di rilassamento psicofisico che si prova attraverso un esercizio costante.
Spostando lentamente l’attenzione dall’esterno verso l’interno e quindi dagli stimoli esterni ai processi neurofisiologici all’interno dell’organismo, il corpo si rilassa e l’esterno passa in secondo piano raggiungendo a livello psicofisico una stato di semi-vigilanza che precede il sonno.
Oggi le neuroscienze attraverso l’utilizzo delle moderne tecniche di misurazione dei processi neurofisiologici spiegano come la commutazione psichica e somatica causa una serie di modificazioni elettroencefalografiche.
La variazione più caratteristica è osservabile nel ritmo alpha, nella misurazione delle onde cerebrali durante l’esecuzione del training autogeno.
Il ritmo alpha è costituito da onde sinusoidali la cui frequenza media è di 10 c/s (HZ) con una gamma compresa tra 8 e 10 Hz.
Il ritmo alpha è osservabile a livello cerebrale nella regione occipito/temporo/parietale e ha un potenziale compreso tra 25 e 70 microvolt.
Attraverso il training autogeno il ritmo alpha tende a diventare più frequente nel tracciato, ad aumentare la frequenza dei fusi, ad aumentare il voltaggio e ad essere presente nel tracciato anche per molto tempo dopo la fine dell’esercizio.
Attraverso l’allenamento si osserva come l’individuo riesca a raggiungere sempre più velocemente lo stato di commutazione autogena permettendo all’organismo di rilassarsi sempre più rapidamente a livello piscofisico riequilibrando a livello neurofisiologico i meccanismi che correlano il nervoso autonomo e il sistema nervoso centrale.
Bibliografia
- L. Peresson Trattato di Psicoterapia Autogena Ed. Piovan
- J.H. Schultz Training Autogeno Feltrinelli
- M. Farnè Training Autogeno: ricerche e teorie Ed. Piovan
A cura di Dr. Sgarra Dario