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RILASSAMENTO PROGRESSIVO E TRAINING AUTOGENO: UGUAGLIANZE E DIFFERENZE

Punti in comune fra il training autogeno e il rilassamento progressivo:
– l’autodistensione è necessaria per raggiungere un rilassamento generale;
– come Schultz, anche Jacobson parla di rilassamento localizzato (limitato ad un gruppo di muscoli) e rilassamento generalizzato (il rilassamento da un gruppo di muscoli si estende a tutto il corpo);

– l’esecuzione degli esercizi è giornaliera;
– la postura da assumere nel rilassamento progressivo è quella supina che è una delle posizioni consigliate nel training autogeno;
– trascrizione giornaliera sugli esercizi eseguiti da soli a casa;
– si raccomanda di ridurre gli stimoli esterni, postura e abbigliamento comodi;
– nel rilassamento di Jacobson vanno chiusi gli occhi (è possibile tenerli aperti solo se si è esperti);
– evitare nastri registrati;
– il rilassamento progressivo garantisce benefici a livello muscolare ma anche psichico.

Le differenze sono:
– Jacobson ha utilizzato il termine di rilassamento differenziale  poiché prevede un rilassamento parziale di un gruppo muscolare per permetterne l’attività e il raggiungimento degli scopi;
– nel rilassamento progressivo le sedute formative durano 30 minuti – 1 ora 3 volte  alla settimana per settimane, mesi o anni;
– per Jacobson non sempre è necessario un’introduzione del metodo onde evitare resistente o giudizi da parte dei pazienti.

A cura della dott.ssa Emanuela Tufano e del dott. Massimiliano Stocchi

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